Mauro Mendini “poeta della natura”, ci piace definirlo cosรฌ: le sue foto sono sinfonie di vita e di colori.
Come il poeta, esplora, studia, ricerca e traduce la natura in immagini suggestive.
I suoi scatti sono โautenticiโ. La post-produzione, lโelaborazione al computer non sono per lui.
Le sue istantanee sono โmomentiโ, momenti irripetibili congelati per sempre nell’immagine.
La sua semplicitร , la sua spontaneitร ed il suo amore per questo, che รจ il suo, che รจ il nostro mondo ci hanno contagiati. Lui, Mauro, il nostro poeta.
Mauro Mendini “poeta della natura”, ci piace definirlo cosรฌ: le sue foto sono sinfonie di vita e di colori.
Come il poeta, esplora, studia, ricerca e traduce la natura in immagini suggestive.
I suoi scatti sono โautenticiโ. La post-produzione, lโelaborazione al computer non sono per lui.
Le sue istantanee sono โmomentiโ, momenti irripetibili congelati per sempre nell’immagine.
La sua semplicitร , la sua spontaneitร ed il suo amore per questo, che รจ il suo, che รจ il nostro mondo ci hanno contagiati. Lui, Mauro, il nostro poeta.
Non esiste specie animale nelle Valli del Noce che non sia stata ยซcatturataยป dal suo obiettivo: cervi, camosci, aquile, volpi, ma anche orsi, picchi, scoiattoli. Mauro Mendini, classe โ51 di Sanzenone, da 40 anni fissa con la sua macchina fotografica momenti, attimi, istanti irripetibili. Protagonista รจ sempre la natura, la fauna il suo soggetto preferito.ยซFotografare un animale non รจ come fotografare un fiore: il fiore รจ lรฌ, immobile, lโanimale va osservato, bisogna studiarne e capirne i comportamenti. E poi attendere. A volte rimango ad aspettare anche 8 ore nella tenda, nascosto, per realizzare qualche scatto. E magari succede che le condizioni non siano ottimali, e allora bisogna ritornareยป.
Si starebbe ore, giornate intere ad ascoltare i racconti di Mauro Mendini. Le sue mille avventure, come quella volta che avvistรฒ lโorso mentre stava dormendo beatamente e dovette aspettare un bel poโ prima che si svegliasse per fotografarlo. Ma anche le tecniche e i segreti per realizzare lo โscatto perfettoโ, la sua conoscenza di tutte le specie animali delle Valli di Non e di Sole. Perchรฉ lui scatta solo vicino a casa. Accompagnato talvolta da Sebastiano, Cristiano e Virginia, i tre nipoti. Il Monte Peller รจ il suo ยซstudioยป prediletto.
Allora Mauro, quando e come รจ nata la sua passione per la fotografia faunistica?
Tutto รจ avvenuto allโinizio degli anni โ80, una quarantina di anni fa. Come fotografo sono nato naturalmente con lโanalogico, nel 2008 sono passato al digitale.
Ai tempi ero appassionato di ciclismo (ha corso con Moser ed รจ stato anche campione italiano, ndr) e seguivo le gare dei professionisti.
Un infortunio ai legamenti mentre stavo sciando mi aveva bloccato a casa col gesso.
E cosรฌ un giorno ho preso la vespa e sono andato a Bresimo, dove ho potuto vedere e fotografare una femmina di capriolo partorire. Quando sono tornato a casa ho chiesto subito a mia madre di cucirmi una tenda per nascondermi.
Da quel momento non ho piรน smesso di immortalare gli animali.
Quali sono le differenze tra scattare una foto paesaggistica e una faunistica?
Grazie alle previsioni meteo, oggi si puรฒ sapere se domani ci sarร una bella alba o un bel tramonto, quindi fotografare un paesaggio risulta relativamente semplice. Fotografare un animale รจ unโaltra cosa: si lavora molto sullโosservazione, se ne studiano i comportamenti attraverso il binocolo. Non deve essere il fotografo che va verso lโanimale, ma lโanimale che si avvicina al fotografo.
I primi tempi per realizzare una bella foto ci impiegavo anche un mese. Adesso si conoscono di piรน gli atteggiamenti e le abitudini dellโanimale. Anche lโattrezzatura ha semplificato le cose. Con lโanalogico cโera poi la componente della tensione: una volta effettuati gli scatti si portava il rullino a sviluppare e solo dopo qualche giorno si vedeva la riuscita o meno del proprio lavoro. E, se la foto non era venuta a dovere, bisognava rifare tutto.
Quante specie รจ riuscito a fotografare finora?
Piรน di 100 specie, tutte lungo le Valli del Noce, tra cui anche degli esemplari piuttosto rari.
Come si svolge unโuscita per fotografare gli animali?
Tante foto si scattano la mattina o la sera. Si parte la mattina presto e si usa la schermatura, un capanno mobile, e si aspetta. Se va bene si scatta, altrimenti si torna il giorno dopo.
Per fotografare i mammiferi si sta anche 6-7 ore fermi in attesa. Il periodo piรน adatto รจ quello degli amori: questo รจ il momento dei caprioli, a settembre tocca ai cervi, a novembre-dicembre sarร la volta dei camosci. Quando non esisteva il radiocomando piazzavo la macchina e mi nascondevo nella tenda a 60 metri di distanza, la lunghezza del cavo. Mi piaceva anche fare foto dinamiche.
Lei ha realizzato mostre e pubblicazioni, ma tiene anche delle serate pubbliche: ce ne parli un poโ.
Ho sempre dato grande importanza, giร dai tempi delle diapositive, alla divulgazione nelle scuole, soprattutto alle elementari e alle medie. Tuttora vado spesso a fare didattica e a spiegare la nostra fauna ai bambini e ai ragazzi.
Un progetto importante al quale ho contribuito รจ il libro realizzato in collaborazione con la Fondazione Trentina per lโAutismo e con Alessandro de Bertolini e Gilberto Volcan intitolato โVite segrete delle Valli del Noceโ. Si tratta di una raccolta di fotografie scattate nelle nostre Valli e il ricavato va in beneficenza a Casa Sebastiano.
Tante mie foto, poi, sono uscite su diverse pubblicazioni e tengo spesso delle serate in cui racconto la fauna del nostro territorio e gli scatti che la ritraggono.
Il segreto per realizzare lo scatto perfetto?
Osservare. Capire le abitudini degli animali, conoscerli. E poi sapersi adattare alle condizioni. Con lโesperienza impari a curare la posizione per ottenere la fotografia migliore. La mattina presto e la sera, con una bella luce e calda, il risultato รจ sicuramente migliore, ci sono i cromatismi reali. Ma io esco tantissimo anche quando piove o con la nebbia: lโatmosfera ideale per certi animali.
Non sempre, comunque, scattare deve essere il fine assoluto. Quando vai nel silenzio del bosco per ascoltare, eย il tempo passa velocemente, avverti rumori e fruscii, percepisci il canto degli uccelli o il richiamo di altri animali. Cosรฌ puoi far tesoro della loro presenza, a volte invisibile, per gli appostamenti. La foto non deve sempre essere il tema principale, non bisogna scattare ad ogni costo. Tantissime volte, anche senza realizzare alcuna foto, la soddisfazione รจ impagabile ugualmente. Vivere questi momenti a contatto con la natura regala emozioni indescrivibili.
Quali sono le differenze tra scattare una foto paesaggistica e una faunistica?
Grazie alle previsioni meteo, oggi si puรฒ sapere se domani ci sarร una bella alba o un bel tramonto, quindi fotografare un paesaggio risulta relativamente semplice. Fotografare un animale รจ unโaltra cosa: si lavora molto sullโosservazione, se ne studiano i comportamenti attraverso il binocolo. Non deve essere il fotografo che va verso lโanimale, ma lโanimale che si avvicina al fotografo.
I primi tempi per realizzare una bella foto ci impiegavo anche un mese. Adesso si conoscono di piรน gli atteggiamenti e le abitudini dellโanimale. Anche lโattrezzatura ha semplificato le cose. Con lโanalogico cโera poi la componente della tensione: una volta effettuati gli scatti si portava il rullino a sviluppare e solo dopo qualche giorno si vedeva la riuscita o meno del proprio lavoro. E, se la foto non era venuta a dovere, bisognava rifare tutto.
Quante specie รจ riuscito a fotografare finora?
Piรน di 100 specie, tutte lungo le Valli del Noce, tra cui anche degli esemplari piuttosto rari.
Come si svolge unโuscita per fotografare gli animali?
Tante foto si scattano la mattina o la sera. Si parte la mattina presto e si usa la schermatura, un capanno mobile, e si aspetta. Se va bene si scatta, altrimenti si torna il giorno dopo.
Per fotografare i mammiferi si sta anche 6-7 ore fermi in attesa. Il periodo piรน adatto รจ quello degli amori: questo รจ il momento dei caprioli, a settembre tocca ai cervi, a novembre-dicembre sarร la volta dei camosci. Quando non esisteva il radiocomando piazzavo la macchina e mi nascondevo nella tenda a 60 metri di distanza, la lunghezza del cavo. Mi piaceva anche fare foto dinamiche.

Mauro ha un legame stretto con tutta la Valle di Non. La sua fotocamera ha “esplorato” gli angoli piรน renconditi delle montagne che la circondano.
Ha “descritto” i suoi paesaggi piรน belli e suggestivi, ha “scovato” i suoi segreti e ci ha regalato migliaia di vedute ed istantanee di oltre 100 specie della fauna che la popola.
Ma Mauro ha anche uno stretto legame con Predaia grazie alla sua indimenticabile mostra a Casa Marta di Coredo, nel 2017.
Una mostra, che ha confermato la sua popolaritร nella nostra terra trentina, conosciuto per le sue numerose pubblicazioni.
La mostra “Naturamica” รจ stata, forse, la piรน apprezzata e frequentata esposizione presso Casa da Marta degli ultimi anni.
Claudio Travagliaย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย
Mauro ha un legame stretto con tutta la Valle di Non. La sua fotocamera ha “esplorato” gli angoli piรน renconditi delle montagne che la circondano.
Ha “descritto” i suoi paesaggi piรน belli e suggestivi, ha “scovato” i suoi segreti e ci ha regalato migliaia di vedute ed istantanee di oltre 100 specie della fauna che la popola.
Ma Mauro ha anche uno stretto legame con Predaia grazie alla sua indimenticabile mostra a Casa Marta di Coredo, nel 2017.
Una mostra, che ha confermato la sua popolaritร nella nostra terra trentina, conosciuto per le sue numerose pubblicazioni.
La mostra “Naturamica” รจ stata, forse, la piรน apprezzata e frequentata esposizione presso Casa da Marta degli ultimi anni.
Claudio Travagliaย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย
Il suo segreto? Tre amiche: Pazienza, Perseveranza e Costanza. Amiche che lo seguono e lo sostengono anche nelle escursioni piรน impervie, che lo aiutano nelle lunghissime attese per lo scatto โimpossibileโ che lo riempiono di gioia quando sul โrullinoโ รจ catturata lโimmagine voluta nella cornice naturale delle sue splendide montagne, della sua, della nostra, Valle di Non.
La sua semplicitร , la sua spontaneitร ed il suo amore per questo, che รจ il suo, che รจ il nostro mondo ci hanno contagiati, lui: Mauro, il nostro poeta.