IL MUSEO DELLE FRUSTE
Associazione Taio ieri. Per non dimenticare
presenta
IL MUSEO DELLE FRUSTE
Mostra permanente con la ricostruzione di una vecchia bottega artigiana
ย ย ย Informazioni e visite su appuntanto telefonando ai signori:
- ARMANDO LARCHER 339 839 1219
- GIORGIO CHILOVI 349 334 1106
- GIOVANNI INAMA 345 425 2209

LA “ROZA” NEI RICORDI DI ARMANDO
Durante un mia passeggiata da pensionato, passando davanti alla Sorgente Roza e ammirando la copertura realizzata dallโAsuc di Taio mi ricordai di quando, da bambino, ci venivo insieme ai miei amici. Questo posto era una grande attrazione per noi bambini: ci venivamo quando funzionavano ancora le ultime aziende.
Guardavamo dalla finestra del mulino del โZoclarโ di Germano Barbacovi quando macinava, perรฒ per noi era piรน attraente la fucina del ferร r di Livio Uez quando funzionava il mai, il maglio che batteva il ferro dopo averlo riscaldato con il carbone facendogli prendere la forma voluta. Era curioso guardare, quando funzionava, la segheria del โPero Plataโ di Pietro Zambiasi, quando segava delle grosse piante; avevano anche una falegnameria
in cui lavorava insieme a suo figlio Giorgio. Cโera poi anche una grande fabbrica dove avevano lavorato diversi operai della storica famiglia Vois facendo manici da frusta, cโerano anche dei mulini giร abbandonati, mezzi diroccati.
Tutti adesso sono nelle stesse condizioni. Pensando alla ricchezza che qui cโera una volta e vedendo che tutto รจ andato distrutto e finito nel dimenticatoio, mi รจ sovvenuta unโispirazione. Sarebbe bello poter fare qualcosa per non dimenticare tutto. Valorizzare la Sorgente Roza che merita di essere ricordata, poi pulire dalle ramaglie i ruderi dei vecchi mulini, recintarli e mettere vicino ad ognuno una targa riportando il nome di chi negli anni precedenti ci ha lavorato. E poi i manici da frusta.
Sarebbe bello allestire una mostra perchรฉ nel tempo rimanga il ricordo di quella che per centinaia di anni รจ stata la ricchezza del paese di Taio. Convinto di questo mi recai dal sindaco di Predaia, Paolo Forno, esposi il mio progetto e ottenni il suo convinto sostegno. Incoraggiato da questa disponibilitร , parlai subito con lโamico Giorgio Chilovi, sapendo che avrebbe condiviso il progetto. Abbiamo cosรฌ coinvolto altre persone tra le quali anche gli ultimi due frustai Rocco e Tullio Tamรจ e abbiamo cosi costituito questa nuova associazione, โTaio Ieri. Per non dimenticareโ.
E da questo momento รจ partita questa avventura. Il primo lavoro compiuto dalla nostra Associazione รจ stato quello di assegnare al giornalista Alberto Mosca lโincarico di effettuare una ricerca storica su tre importanti temi, punti cardine del nostro progetto, come evidenziato anche nel nostro statuto: la sorgente Roza, i vecchi mulini e lโindustria dei manici da frusta. Il lavoro di Alberto รจ stato lungo e impegnativo: quando finalmente abbiamo potuto prendere visione del lavoro fatto, ne siamo rimasti entusiasti e particolarmente felici sapendo di poterlo successivamente condividere con i nostri compaesani, mostrando loro lโimportanza che Taio ha avuto per secoli grazie ai suoi opifici.
Il lavoro di studio, presentato in anteprima ad un folto e interessato pubblico, rimasto entusiasta di questa nostra ricerca, nel corso di una conferenza a Taio nellโautunno 2019, va dal Medioevo fino agli anni Cinquanta del XX secolo, quando il percorso di sviluppo economico si รจ interrotto, le ultime attivitร produttive nella zona sono state chiuse e gli edifici abbandonati.
Oggi di tutto questo non rimane che qualche rudere. Per questo noi dellโAssociazione Taio ieri, per non far dimenticare questa interessante storia del nostro paese, ci auguriamo di poter dar seguito al nostro progetto, portando a termine anche la seconda fase, che prevede di recuperare lโarea dei vecchi mulini, mettendola prima di tutto in sicurezza e migliorandone lโaccessibilitร attraverso interventi di sistemazione dellโarea e soprattutto realizzando un percorso informativo, collocando vicino a ogni rudere un pannello che ne illustri la storia. Questa fase del lavoro avrebbe dovuto iniziare giร nella primavera 2020 ma la grave emergenza sanitaria che ancora stiamo vivendo, ha imposto di fermarci. Tuttavia, ancor piรน in questo difficile momento diventa importante per noi ricordare: siamo certi che presto saremo in grado di proseguire con il nostro progetto e donarlo al nostro amato paese di Taio.
Armando Larcher
Presidente associazione Taio Ieri
e referente per i Vecchi mulini
GIORGIO CHILOVI: LE MOTIVAZIONI DI “TAIO IERI”
Giร dopo il grande successo della rievocazione del 150ยฐ dellโIndustria dei manici da frusta organizzata dalla Proloco nel 1981, sotto la presidenza della signora Mariagrazia Zadra, ho sempre avuto la convinzione che si dovesse fare qualcosa per ricordare e trasmettere alle nuove generazioni la grande importanza economica e sociale che questa โindustriaโ ha dato al nostro paese per quasi due secoli. Unโattivitร che ha limitato al minimo la necessitร , per la popolazione locale, di dover emigrare per cercare lavoro, come รจ successo per tante comunitร della Val di Non e del Trentino.
Unโaltra motivazione, per me non meno importante, e che mi vede impegnato in questo progetto, รจ la mia discendenza diretta da tre generazioni di frustai: a cominciare dal mio trisnonno Giorgio, che nel 1830 fu uno dei primi a collaborare con Simone Barbacovi nella prima bottega per la costruzione dei manici da frusta. Continuarono poi in questa attivitร mio bisnonno Camillo e mio nonno Arcangelo, con una fabbrica che impiegava diversi operai e che รจ stata premiata piรน volte per la qualitร della produzione.
Non voglio addentrarmi nella storia perchรฉ questo aspetto รจ ampiamente descritto e illustrato in questo libro dal giornalista e storico Alberto Mosca; ma รจ sicuramente importante sottolineare il grande intuito e la grande imprenditorialitร che hanno avuto i nostri avi, non solo nellโesecuzione del lavoro vero e proprio, ma anche nel costituirsi in โConsorzio dei Fabbricanti di Manici da Frusta in Taioโ con tanto di โRegolamentoโ e di โCassa Ammalatiโ finanziata dalle stesse fabbriche alla quale potevano accedere tutti gli operai e apprendisti iscritti al consorzio stesso.
Unโaltra considerazione che ci dร il senso dellโimportanza di questa attivitร , sono state le denominazioni, usate fin dallโinizio, di โFabbricaโ e โIndustria dei manici da frustaโ, se pensiamo poi che negli anni del culmine del lavoro (dal 1920 al 1923) erano attive 21 fabbriche con ben 350 operai รจ intuibile che quasi tutte le famiglie del paese dipendevano dalla lavorazione e di conseguenza dal commercio dei manici da frusta.
Lo scopo che ci proponiamo, come associazione culturale โTaio Ieriโ con questa pubblicazione e con lโallestimento della mostra permanente, รจ quello di far conoscere alla nostra gente e lasciare a quelli che verranno dopo di noi, qualcosa di tangibile che testimoni e non lasci cadere nel dimenticatoio il passato remoto del paese di Taio: con la storia della โRozaโ dei โMoliniโ e quella piรน recente dellโindustria dei manici da frusta che tanto lustro ha dato al nostro paese e che testimonia, ancora una volta, il grande senso di ingegno e cooperativismo dei nostri avi.
Giorgio Chilovi
Vicepresidente e segretario associazione Taio Ieri
e referente per lโindustria dei manici da frusta
LA SEDE DEL MUSEO
La sede del Museo รจ in Via Silvio Vois a Taio, immediatamente a sinistra dopo la discesa che si immette da Via Roma e subito prima dell’imbocco della scalinata che conduce alla Sorgente “Roza” con lo storico lavatoio, la cui copertura รจ di recente realizzazione da parte dell’Asuc di Taio.
I locali di recentissima ristrutturazione, ospitavano la bottega artigiana di Giovanni Zambiasi (Zan del Nane, nella foto).
Gli stessi locali sono stati gentilmente concessi in comodato d’uso dal figlio cav. Franco Zambiasi, in ricordo del papร .
La "botegia del Zan del Nane"

Le origini della “bottega” dei manici da frusta Zambiasi risalgono a fine ottocento. Nei ricordi di Gina Zambiasi, figlia di Giovanni, troviamo Il nonno Zefferino che, nel primo dopoguerra insieme a Giovanni, gestivano l’attivitร in Borgo Italia proprio “sotto il Doss di Cialongia” nella casa, ancora di proprietร dei Zambiasi.
Giovanni, nato il 13 aprile 1912, con il fratello Valerio, nel 1946 trasferivano la fabbrica in Via Silvio Vois, presso l’attuale sede del museo.
L’attivitร nel primo dopoguerra riguardava esclusivamente le fruste. Nel 1965, all’inevitabile riduzione di richiesta, decisero di rinnovarsi spostando parzialmente la produzione sui bastoni da passeggio in noccciolo e nel 1970 abbandorano definitivamente la fabbricazione dei manici da frusta.
Nel 1978, l’attivitร era rilevata al genero di Giovanni, Renzo Zanolli, marito Gina,ย che continuava l’attivitร per altri 10 anni, con la collaborazione del Suocero. Franco, l’atro figlio di Giovanni,ย si occupava della commercializzazione dei prodotti.
Il 22 aprile 1988, “Zan del Nane” moriva all’etร di 76 anni.

UNA STORICA ATTIVITร
Lโattivitร della lavorazione di manici da frusta, come ben presentata dal Comitato Taio Ieri negli incontri avvenuti, รจ stata unโimportante fonte di sviluppo per il paese di Taio fin dallโOttocento. Si puรฒ senzโaltro affermare che in ogni famiglia, dai piรน giovani ai piรน vecchi, tutti si dedicavano alle varie fasi di lavorazione di questi manufatti. Ricordo che fin da bambino, dopo la scuola, e fino a quando sono partito per il servizio militare aiutavo mio padre nei lavori piรน semplici, anche se faticosi, nello svolgimento di questa attivitร . Attivitร storica che nel lontano 1887, come dimostrato dallโattestato della Camera di Industria e Commercio di Bolzano, che conferisce il diploma di โProduttore di frusteโ al mio bisnonno Giovanni Zambiasi, trasferitosi in Alto Adige probabilmente perchรฉ la richiesta di manici da frusta era maggiore visto un piรน ampio sviluppo della pastorizia in quei luoghi e di conseguenza la richiesta di fruste era piรน ricercata dai mercati di lingua tedesca (Austria, Germania, Svizzera) e certamente lโAlto Adige risultava essere un punto di raccordo strategico per la clientela estera. A Ora/Auer mio nonno Zeffirino ha proseguito lโattivitร , che รจ stata tramandata a mio padre, anche lui Giovanni Zambiasi. Come da tradizione ho aiutato mio padre fino allโetร del servizio militare, dopo di che ho iniziato la produzione di bastoni da passeggio, che vendevo nei negozi di souvenir, ampliando la gamma di vendita con altri articoli di artigianato che allora erano prodotti in Italia, dando inizio cosรฌ allโattivitร che tuttโora porto avanti nellโambito di oggettistica, articoli da regalo e souvenir.
Franco Zambiasi

